“La riflessione sulle motivazioni
etico-religiose e antropologiche di una scelta vegetariana è al centro di
questo breve scritto del 1892, che fu a lungo noto con il titolo Il primo gradino, allusiva metafora dietro cui compare quell’ideale
di ascetismo che Lev Tolstoj volle far proprio, a partire da un certo momento della
sua vita. Il primo di un numero infinito di gradini di una colossale scalinata,
la cui faticosa e travagliata ascesa costituisce l’unica via che conduce alla
virtù. (…) La straordinaria modernità del pensiero del grande filosofo russo si
allaccia con forza alle più calde questioni che percorrono, a più di un secolo
di distanza, la nostra società. L’attualità delle rivendicazioni del movimento
animalista o il dilagante favore che incontra in questi nostri anni la scelta
di un’alimentazione vegetariana rappresentano posizioni ideologiche
estremamente affini alle istanze così appassionatamente caldeggiate dal
vegliardo di Jàsnaja Poljàna, testimone lungimirante e intuitivo del suo
secolo, un secolo di profondi rivolgimenti culturali, in cui il vecchio mondo
dell’ancien régime, con tutti i suoi sentimenti e i suoi valori,
tramontava, per lasciare spazio alla sensibilità nuova della società che
nasceva”. (dalla Prefazione)
Lev Nikolàevič Tolstòj nacque
nel 1828 a Jàsnaja Poljàna, nella tenuta di proprietà della nobile famiglia
materna, nei pressi della città di Tula. Dopo la perdita di entrambi i
genitori, trascorse gli anni dell’adolescenza tra Mosca e Kazan, dove iniziò gli
studi universitari. Nel 1851 ebbe inizio la sua avventura al fronte, nel
Caucaso; sono questi gli anni in cui Tolstoj inizia a scrivere, e da lì a poco
vedrà la luce il suo primo romanzo, Infanzia,
pubblicato nel 1852, cui seguirà nel 1856 I racconti di Sebastopoli, ispirato proprio all’avventura nell’esercito. Intorno ai trent’anni,
Tolstoj decise di far ritorno a Jàsnaja Poljàna, dove rimase per gran parte
della sua vita. Nel 1862 sposò Sonja Andrèevna Bers, e negli stessi anni
pubblicò le opere che lo hanno reso immortale: Guerra e pace è del 1869, Anna Karenina del 1877. Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, Tolstoj
attraversò un periodo di profonda crisi spirituale, dalla quale uscì grazie
alla religione. Da questo momento, tutta la sua produzione letteraria,
narrativa e saggistica risentì di una rinnovata prospettiva filosofica ed
etico-religiosa. L’opera completa di Tolstoj è raccolta in 90 volumi, non
ancora integralmente tradotti in italiano.
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